Mi ritrovo ai primi di giugno con una condizione precaria e problemi gravi con papà che non sta bene e si aggrava velocemente.
E qui che che entra in gioco la funzione terapeutica della corsa per me (e credo dello sport in generale): correre mi permette di rilassarmi dalle tensioni quotidiane e di procurare al corpo quella stanchezza fisica che trova sollievo con qualche ora di sonno. Rispetto a tanti anni fa, dormo poco ormai e, soprattutto nella stagione estiva, bastano poche ore per darmi un senso di benessere.
Rimango fuori dalle gare per tutto maggio, giugno e luglio.
Papà ci lascia ai primi del mese di luglio. Mi ritrovo spesso a pensarlo durante gli allenamenti a Pace del Mela, soprattutto quelli in campagna lungo le strade percorse insieme e vorrei parlargli di tante cose mai dette.
Non è più possibile.