lunedì 18 aprile 2011

Primavera: 10.000 in pista a Rieti

Conclusa la stagione di cross con il titolo regionale individuale e la prova opaca nel cross corto ai campionati italiani di San Giorgio a Legnano, il pensiero corre (come il tempo che passa) al 10.000 della prima prova del campionato di società.
All'inizio di marzo non conosco ancora la sede: potrò scegliere tra Campania, Calabria e Sicilia, in ogni caso sarà nel mese di aprile.
Decido di impegnarmi un po' di più alla ricerca di uno stato di forma che possa farmi non sfigurare e così inserisco qualche seduta più specifica con ripetute di 1.000 metri anche se su strada e del fartlek più lungo del solito.

Ritorno a correre qualche gara su strada tra le tante difficoltà del regolamento FIDAL e mi presento a Palma Campania con una condizione che mostra segni di ripresa: riesco a rimontare nella seconda parte e concludere al 6° posto. La settimana successiva a San Giuseppe Vesuviano le gambe girano già meglio: sono nuovamente in rimonta negli ultimi chilometri e concludo al 2° posto non lontano dal vincitore. Sono più veloce ma le sensazioni sono ancora di pesantezza e di grande fatica.
Intanto il calendario dei 10.000 metri e gli impegni scolastici e di famiglia in genere mi spingono a scartare le sedi previste come alternativa e scegliere Rieti per il 17 aprile.
In fondo la trasferta si può svolgere in giornata. Partenza in mattinata, pranzo a sacco, riposino all'ombra e gara nel pomeriggio: tutto con serenità.
Altro che serenità: sento la tensione della gara, arrivati a Rieti constato che sono state organizzate tre batterie ed io sono nella seconda, ritrovo nomi noti di rivali di più di un decennio fa come Fabrizio Adamo (reduce anche lui da tante vicissitudini). Stimo di potere correre intorno ai 32 minuti ma non ne sono affatto certo.
Arrivato il momento del riscaldamento mi allontano dallo splendido impianto sportivo per cercare la concentrazione e mi ritrovo su un sentierino a bordo fiume. C'è tanto verde intorno e tanti atleti che corrono. I miei bambini li ritrovo a giocare a pallone su un prato immenso con altri bambini.
A che ritmo partire? Non corro un 10.000 in pista dal 1998 e decido di interpretarlo come una gara su strada: partenza tranquilla (tanto partirò forte comunque!!!) e poi mantenere un passo costante e possibilmente aumentare nel finale.
Pensieri e previsioni fanno trascorrere il tempo fino al momento di qualche allungo veloce (prima all'esterno su un rettilineo accanto al prato dove giocano i bambini, e poi nel rettilineo d'arrivo in pista). Veniamo schierati velocemente e viene dato il via. Sono stato collocato in partenza proprio alla corda e decido di mantenere quella posizione che risulta comoda per affrontare la curva. C'è tanto pubblico tra gli atleti che hanno corso o che devono ancora correre e gli allenatori e dirigenti. Il mio orologio mi dice 1'16" al primo giro (quindi 3'10" al chilometro), credo che sia forte ma il passo sembra comodo e continuo. Intanto il gruppo si sfila con una fuga solitaria "folle".
Il ritmo risulta regolare e rilevo un 9'28" al 3.000. Bene! Devo solo mantenere e per il momento mi estraneo dalla competizione con gli altri atleti. Al 5.000 passo in 15'52": ho ceduto di qualche secondo ma mi sento ancora in forze e comincio a puntare qualche avversario davanti a me. Recupero qualche posizione e passano i giri, meno male che ho deciso di contare i chilometri e non i 25 giri: il conto alla rovescia risulta più facile. Tra i vari incitamenti (dagli spalti quelli dei miei bimbi con Antonino che si prodiga ad indicarmi gli intertempi sul giro facendo il conto a mente non avendo compreso il meccanismo dei lap sul cronometro che ha in mano, e quelli in pista di Giuseppe Carella) mi ritrovo all'ultimo chilometro. Vorrei aumentare ma le gambe adesso sono pesanti e non mi rimane che concludere a ritmo costante. 31'43"" il tempo totale (secondo 5.000 in 15'51"). Soddisfattissimo della prestazione per me e la squadra. Adesso devo chiamare Lino Piricò ed attendere i risultati dei miei compagni di squadra.
Nelle settimane successive vengo a conoscenza dei tempi di Fabio Bernardi (30'59"), Filippo Lo Piccolo (31'28"), Salvatore Arena (33'48''), Antonino Loria (34'52''), Francesco Monti (35'22'') e Gianluca Bonaddio (37'17'').