Inizia il nuovo anno dopo le vicissitudini del precedente con nuove aspettative.
La condizione fisica è in lenta ripresa e sono consapevole che solo la continuità degli allenamenti produrrà i suoi frutti. Dopo un mese di novembre e dicembre a singhiozzo decido di cimentarmi in qualche garetta per riassaporare l'agonismo.
Il regolamento FIDAL delle corse su strada è rimasto quello dello scorso anno precludendo, di fatto, la possibilità di correre in Campania la maggior parte delle gare.
Nel mese di gennaio, comunque, partecipo a Torre Annunziata, si tratta di un memorial, a S. Antonio Abate, gara della mia ex-società (come non esserci) e a Nocera Inferiore, altro memorial. Le sensazioni non sono ottime e, forse, nemmeno buone. Faccio fatica nel gesto atletico, non mi sento sciolto e i momenti di sconforto non sono pochi. Ma continuo ad allenarmi.
La mia squadra, il Violetta Club, merita il mio sforzo fisico per la vicinanza dello scorso anno durante il periodo di convalescenza per l'incidente all'occhio destro e la fiducia che mi ha dato e che devo ripagare. Mi devo impegnare anche per l'impegno assunto con ADIDAS, il mio sponsor tecnico, che mi affianca da diversi anni. Con il mio occhio va decisamente meglio, la vista è sufficientemente migliorata e non ho dolori di rilievo. Rimango schiavo di due colliri da mettere mattina e sera.
L'appuntamento classico (siamo già al 2° anno consecutivo) è con il campionato regionale di cross da correre a Lamezia Terme: titolo regionale in palio e preparativi per la gara nazionale a San Giorno a Legnano.
Il 13 febbraio sono così a Lamezia, pronto a partire per un altro cross. La condizione è migliorata leggermente ma psicologicamente mi sento debole: la distanza di 10 km mi sembra non banale.
In gara c'è Filippo lo Piccolo, in ripresa dopo un infortunio, la mia gara si rivela subito difficile. Devo lasciare andare diversi atleti ai primi chilometri e procedere regolare in rimonta. Riesco a vincere e, visto da fuori, appare anche una bella gara. Ma che fatica!
Lino Piricò è contento e mi rinvia al cross nazionale di fine mese: "Correrai il cross lungo!", mi dice.
Arriva anche il momento della trasferta a San Giorgio a Legnano. Il viaggio è un po' lungo ed arrivo in albergo quando il resto della squadra ha già cenato. Mi siedo a tavola da solo e rimango pensieroso ed anche amareggiato. Per soprannumero di atleti Violetta Club l'indomani sarò schierato nel cross corto: solamente 4 km. Decido di rimanere calmo, la mia condizione non è certo quella di Volpiano dello scorso anno, mi dispiace maggiormente perché Salvatore, mio fratello, sarà presente nella gara lunga e per il secondo anno consecutivo pur presenti entrambi non gareggeremo insieme. La sfida è rimandata.
La mattina della gara scorre senza stress, mi riscaldo e parto con poca adrenalina. So che sarà una corsa tutta d'un fiato fino alla fine, con minori possibilità di rimonta rispetto ad una gara lunga: due giri da due chilometri. L'obiettivo personale è di rientrare nei primi cento atleti: illuso. Riesco a partire forte ed a mantenere un ritmo elevato, non ho riferimenti cronometrici e riesco a recuperare anche diverse posizioni ma alla fine sarò soltanto 116°. Filippo Lo Piccolo, anche lui nel corto, sarà una decina di posizioni davanti concludendo con una volata lunga. Buona la prestazione di Francesco Monti intorno al 60° posto. Prestazione insignificante, la mia.
Nel cross lungo dei quattro atleti schierati, concludono la gara in tre ma con ottima prestazione: il keniano Bii Hillary Kiprono, Francesco Duca e il neo-acquisto Fabio Bernardi ottengono il terzo posto assoluto, bissando quello dello scorso anno dove avevo corso anche io. Partecipo comunque alla loro festa.
Si conclude il periodo dei cross e ci diamo appuntamento per la prima prova del campionato di corsa con il 10.000 in pista. Altro obiettivo, da preparare con più fiducia. Speriamo bene.
