Ho inserito come appuntamento fisso gli sprint in salita di mercoledì, ho bisogno di un po' più di forza muscolare e non posso dare spazio (per il momento) alla velocità. Adesso riesco a correre sei giorni alla settimana con il riposo di sabato prima di cimentarmi in qualche gara su strada.
Il 27 settembre ho deciso di essere alla Caracciolo Gold Run,a Napoli.
Mi piace correre a Napoli. Le partenze in Piazza Plebiscito sono abbastanza comode: spazio in abbondanza e senza particolare stress. Il riscaldamento passa tranquillamente con qualche amico che si affianca a piedi o in bicicletta (vero Felice?) a condividere con me l'attesa dell'evento. Il rischio di pioggia non si è materializzato se non con qualche goccia al momento del ritiro del pettorale.
Dopo lo sparo si forma un gruppetto di testa. Qualcuno mi considera favorito ma io so che (per il momento) non posso pretendere molto dal mio organismo. Mi sorprendo a rimanere lì davanti con Ivano Felaco, in fondo è un ritmo sostenibile, ma mi rendo conto che non posso variare il ritmo aumentandolo. Lungo la parte in pianura procediamo appaiati, rimanendo in due, ma è sufficiente la pendenza in salita per ritornare in Piazza Plebiscito a concludere il primo giro, per farmi staccare alle sue spalle. Il breve distacco non riesco a colmarlo, sento che potrei riavvicinarmi ma con grande sforzo che (per il momento) non voglio sostenere, sarà per un'altra volta.
Vince Ivano ed io arrivo secondo con soli otto secondi di distacco ma un po' di fiducia in più rispetto alle settimane precedenti.
Dopo la solita settimana di routine con le salite di mercoledì, avevo atteso la convocazione per La Corsa dei 2 Mari organizzata dal Violetta Club, ma non c'è stata. Adesso mi sento meglio. Da qualche giorno non assumo più dei farmaci per la pressione oculare che avevano un effetto collaterale diuretico e, miracolosamente, i miei muscoli sono improvvisamente più tonici. O saranno state le salite? In ogni caso, mi sono ritrovato a correre il fondo a 3'40'' di giovedì come nonm i succedeva da parecchi mesi.
Dirotto le mie attenzioni verso la Corsa di San Francesco ad Agerola. La conosco, ho vinto le prime due edizioni saltando quella dell'anno scorso per la concomitanza di un altro evento. Il percorso è tosto ma l'atmosfera la definirei casalinga. Non mi sento ancora pronto per lottare da primo e quando alla partenza ritrovo Mourid Morad, Paolo Ciappa e Gianluca Piermatteo mi convinco che qualcuno di loro sarà davanti. Partiamo con un ritmo sostenibile, la prima parte è favorevole, in leggera discesa. Dopo un paio di chilometri riprendiamo il fuggitivo di turno e siamo in quattro. Ritengo che ancora debbano scoprire le loro carte e proseguo con il mio ritmo ignorando il cronometro che segna tempi... d'altri tempi! Alla prima salitella allunga Mourid e, in scia lunga, ci posizioniamo io e Gianluca, Paolo (stranamente direi) non lo vedo più. Al quinto chilometro Mourid comincia a cedere ed i pochi metri di svantaggio che avevo vengono subito colmati. Gianluca, intanto, si è staccato dietro di me. Proseguo con il mio passo e mi ritrovo in testa. Da solo.
E' la prima volta dopo l'incidente e la ripresa. Mi sento stanco ma non più di tanto, non mi spaventano gli oltre dodici chilometri della gara, e nemmeno la salita ripidissima dell'ultimo chilometro. Conosco le sensazioni che precedono una vittoria e le assaporo, anche se so bene che si tratta di un evento minore.

Sono rincuorato e decido di affrontare il campionato di mezza ad Agropoli. E' un campionato italiano e saremo oltre duemila.
Vedremo se avrò qualcosa da raccontare.
(Grazie a Vincenzo Matonti e ai Podisti Cava Picentini per le foto)
(Grazie a Vincenzo Matonti e ai Podisti Cava Picentini per le foto)